Tecniche e cultura per una neorinascimentale comunicazione d'impresa .
“Comunicare mediterraneo” nasce dal desiderio di riappropriarsi sia del prezioso significato della parola “comunicare” che della dignità e del valore della identità meridionale e mediterranea. Ciò, evidentemente, implica una netta presa di distanza dal marketing tradizionale e dalla comunicazione ad esso asservita.
Si sente dire spesso "parla come mangi", ed è un invito a coniugare la propria lingua con la propria cultura, le proprie origini perchè questo aiuta all'armonia esistenziale e lavorativa. La comunicazione ed i linguaggi del Sud e mediterranei sono invece sempre stati saccheggiati, fino a farci vergognare della nostra lingua e dei nostri costumi economici. La lingua ed i linguaggi dei colonizzatori occidentali ci dicono come dobbiamo parlare, quale lavoro fare e come farlo, in quanto tempo fare le cose, cosa desiderare, acquistare, produrre, ecc. E' così che negli ultimi decenni abbiamo seguito modelli anglosassoni e americani non solo nel linguaggio, ma anche nelle pratiche individuali, sociali e lavorative.
La crisi ed il caos sono il frutto di uno sradicamento innanzitutto linguistico e poi, culturale, economico e materiale.
In questa straordinaria epoca delle reti, la comunicazione può fuggire dalla sua schiavitù, mutare le sue finalità e divenire la leva dell’evoluzione collettiva, dell’ equilibrio tra umanità ed ambiente e della genesi di una nuova economia naturale. Ma, per rinnovare lo spirito e l’essenza della comunicazione, qui si invita a rivolgere lo sguardo alle virtù ed ai modelli culturali ed antropologici dei Sud del mondo e del Mediterraneo in particolare.
L’Italia, sebbene sia in piena decadenza, paradossalmente, può divenire il faro di una nuova ispirazione che ha la sua matrice proprio nel pensiero del Sud, nel cuore del Mediterraneo.
Nel "comunicare mediterraneo" prendono vita concetti di comunicazione neorinascimentale, naturale, biodiversa, bioetica, totale, sensibile, estetica. Sono tutti prodromi di una comunicazione costruttiva ed etica che si fonda su culture e vocazioni autentiche, quelle che oggi il mondo guarda sempre più con attenzione e spirito emulativo: le culture del Mediterraneo.
Il Mediterraneo quindi, come fonte di ispirazione di nuove sensibilità, esperienze e pratiche per una comunicazione, un “fare mercato” ed un modo di vivere non solo innovativi, ma anche sostenibili, etici e capaci di contribuire al benessere collettivo.
In un mondo globalizzato, il Mediterraneo può essere la scuola di una globalizzazione più intelligente ed il “comunicare mediterraneo” la fonte di uno scambio evolutivo e costruttivo, idoneo a generare sviluppi virtuosi e capaci di invertire il processo di crisi in atto mettendo al centro la bellezza, l’autenticità, la verità, la felicità ed il bene comune.
Il “comunicare mediterraneo” è un seme, una proposta di pensiero, ma anche di pratiche concrete. Tra i modelli di comunicazione proposti troviamo, ad esempio, quello ispirato agli equilibri e linguaggi della natura; oppure quello che si apprende dall’istinto e dalla sensibile intelligenza materna delle donne; quello che si fonda sul particolare rapporto con il tempo da parte della gente del sud; o ancora quello che si apre alla polisensorietà ed umanità tipiche del Mediterraneo.
La comunicazione d'impresa, nonché la comunicazione pubblica, politica e sociale, vivono dunque un passaggio storico straordinario. L’implosione degli stili di comunicazione iperreali, propri della evanescente società postmoderna, ha svelato i tanti limiti e danni di una comunicazione fondata sul potere dell’immagine e sulla finzione. Nasce e si radica sempre più con forza un nuovo bisogno sul piano dei consumi: il bisogno di autenticità. Le imprese assumono gradualmente consapevolezza del loro ruolo sociale e culturale oltre che economico, attraverso i loro prodotti, servizi, la loro rete di collaboratori, partner e attraverso i loro imprenditori. Allo stesso modo le imprese del marketing e della comunicazione ed i loro operatori, devono rivedere il loro ruolo sul mercato e sul piano sociale. Si apre per la comunicazione una grande opportunità, quella di assumere un ruolo guida nella generazione di nuovi modelli di sviluppo e non più solo quello di una leva della competitività a valle dei processi economici e sociali. Un comunicazione costruttiva, etica e fondata su culture e vocazioni autentiche, quelle mediterranee.
Finalità:
I temi, affrontati in forma di laboratorio, hanno come obiettivo quello di condividere una nuova epistemologia per il marketing e la comunicazione e relative pratiche e strumenti concreti per operare un rinnovamento ed un rilancio nel mondo del ruolo della comunicazione e per rendere più efficace e duraturo il rapporto tra impresa e pubblico. Dimostrare che comunicare verità e bellezza è più remunerativo per le imprese. Il laboratorio affronta sul piano creativo la declinazione della comunicazione dell'uso dei media e dei linguaggi verbali e grafici.
Destinatari:
Il laboratorio è rivolto ai tanti (anche aspiranti) operatori del marketing e della comunicazione che cominciano a mettere in discussione l’etica della loro professione e a percepire la decadenza dei linguaggi come concausa della crisi. Esso è altresì rivolto a quegli imprenditori che intuiscono la ricchezza, la bellezza e l'opportunità che risiedono nei processi di comunicazione autentica con tutte le parti interessate ed il territorio in prima istanza.
Alcuni temi trattati:
Scenari della produzione e dei consumi dal punto di vista sociologico, economico, ecologico. Ruolo del marketing e della comunicazione nel ‘900 e nel primo decennio del 2000.
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Cultura economica del Nord e del Sud del mondo.
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Capitalismo e marketing.
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Cambiamento epocale: nuova economia sociale e nuovi modelli di relazione.
Il Mediterraneo culla dell’umanità, della creatività, dello sviluppo sostenibile e del dialogo/comunicazione costruttiva.
- Giacimenti di pensiero, virtù, tecniche, arti e sensibilità.
- Eredità del Mediterraneo per un modello di sviluppo migliore: saggezza, senso della misura, il tempo come alleato, pluralismo ed identità, localismo e globalizzazione, integrazione e accoglienza, legami comunitari e territorio, autenticità e ritualità, felicità e gusto del vivere, creatività, carisma e talento, i mercati della tipicità.
- Il gioco del dialogo alla ricerca delle soluzioni collettive più creative e felici.
Le nuove tecniche di marketing USA e UK e le affinità con le millenarie prassi della cultura mediterranea.
- Il mercato del marketing e le effimere nuove professionalità.
- Elementi di marketing mediterraneo, tribale, non convenzionale, viral, buzz, estetico, esperienziale, conversazionale, worth of mouth, ethnic e loro reali origini.
Il nuovo ruolo della comunicazione.
La comunicazione, non ha solo la funzione di vendere, ma di costruire, riconoscere e condividere la felicità attraverso vie, prodotti, imprese e sistemi di dialogo naturali, autentici e innovative.
- Il manifesto del Comunicare Mediterraneo
- Dignità e poesia nel sistema di relazioni e nei linguaggi: la parola, l’immagine e la polisensorialità degli elementi comunicativi.
- La rete digitale, le relazioni globali e il dialogo partecipativo e nutritivo.
- Comunicare per cooperare e moltiplicare ricchezza e benessere.
Comunicare mediterraneo e comunicazione neorinascimentale.
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Elementi di Comunicazione costruttiva e neorinascimentale.
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I modelli del Comunicare mediterraneo: la Comunicazione naturale, la Comunicazione bioetica, la Comunicazione biodiversa, la Comunicazione estetica, la Comunicazione totale.
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La Comunicazione è donna
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Campi di applicazione e mercato di riferimento della comunicazione costruttiva e neorinascimentale.
Verità e bellezza al centro dell’impresa e della comunicazione.
- Dalle macerie del falso agli orizzonti di verità
- Dal degrado degli obiettivi, degli stili e dei linguaggi all’estetica virtuosa.
- Scegliere e agire secondo verità e bellezza
- Autenticità del comunicare
- I linguaggi di bellezza
La comunicazione e il comunicatore neorinascimentale.
- La vocazione e le finalità autentiche.
- Approcci Creativi, Strumenti, Linguaggi, Media.
- Il processo: tra tecniche e istinto.
- L’ascolto estetico.